DOCUMENTI EMERSI DAGLI INCONTRI DEL CAMMINO SINODALE
Carissimi,
la Chiesa parrocchiale, diocesana e universale, ci propone il camminare insieme (sinodale). Ci è chiesto un percorso di ascolto e di confronto proprio sulla natura sinodale della Chiesa, cioè sul suo essere un popolo che insieme fa un cammino. Così ne ha parlato Papa Francesco alla diocesi di Roma: «La parola “sinodo” contiene tutto quello che ci serve per capire: “camminare insieme”(...). Questa strada racconta la storia in cui camminano insieme la Parola di Dio e le persone che a quella Parola rivolgono attenzione e fede. La Parola di Dio cammina con noi. Tutti sono protagonisti, nessuno può essere considerato semplice comparsa» (Roma, 18.IX. 2021).
Tutti noi siamo chiamati a camminare in modalità sinodale, cioè insieme, ascoltandoci ed ascoltando tutti: chi partecipa saltuariamente, chi non frequenta più, chi non si è mai avvicinato e non è mai stato ascoltato, quelli che papa Francesco denomina “le periferie”. Non solo quindi gli operatori pastorali e quanti ruotano intorno alle Parrocchie.
STRUTTURA DELL’ITINERARIO E CALENDARIO
26 e 27 FEBBRAIO – PRESENTAZIONE del cammino sinodale alla fine delle Messe.
– Concordare i nuclei con cui vivere i momenti di ascolto e stabilire I tempi.
– Realizzare i momenti d’incontro per l’ascolto.
19 e 20 MARZO: – SABATO dopo la Messa, DIALOGO per chi non può partecipare all’assemblea domenicale
– DOMENICA ore 16 ASSEMBLEA
Siamo invitati quindi a far pervenire una sintesi del lavoro di ascolto che è stato svolto a
ricorboli.sinodale@gmail.com
entro il 21 Marzo 2022.
e in settimana ogni Parrocchia o Vicariato, o anche singole persone, potranno far pervenire una sintesi del lavoro di ascolto che è stato svolto all’indirizzo e-mail
camminosinodale@diocesifirenze.it
entro il 25 marzo 2022
IL CAMMINO SINODALE: PERCHÉ?
Siamo chiamati ad approfondire e assumere lo stile di una Chiesa che fa strada insieme.
Il Sinodo dovrà essere un’esperienza di ascolto dello Spirito e nello Spirito di ciò che abita il cuore degli uomini e delle donne, della città, della terra e del tempo in cui la Provvidenza ci ha posti. L’attenzione non è puntata sui contenuti di singoli temi, ma sulla domanda di come vogliamo essere Chiesa insieme per restare fedeli alla nostra missione.
In questa prima fase del cammino la parola chiave è ASCOLTARE.
Saper camminare tutti insieme in ascolto della Parola di Dio, in ascolto tra di noi, in ascolto di tutti.
La Chiesa è chiamata a interrogarsi, ma soprattutto a interrogare il Signore: che cosa vuoi, Signore, da noi in questo tempo? Come vivere la missione evangelizzatrice? E quale forma la Chiesa è chiamata oggi ad assumere per poter corrispondere a questa chiamata?
LE TRE FASI DEL CAMMINO VERSO L’ANNO GIUBILARE (2025)
Il cammino verso l’anno giubilare (2025) si articolerà in tre fasi:
– narrativa (2021-2023) un biennio dedicato all’ascolto: nel primo anno si raccoglieranno i racconti, i desideri, le sofferenze e le risorse di tutti coloro che vorranno intervenire, sulla base delle domande preparate; nell’anno seguente ci si concentrerà invece su alcune priorità pastorali.
– sapienziale (2023-24) il popolo di Dio, con il supporto dei teologi e dei pastori, leggerà in profondità quanto sarà emerso nelle consultazioni capillari.
– profetica (2025) culminerà in un momento assembleare nel quale si assumeranno alcuni orientamenti profetici e coraggiosi, da riconsegnare alle Chiese per vivere la seconda metà del decennio.
MODALITA’ ORGANIZZATIVE
- Formare in Parrocchia un piccolo gruppo organizzativo (Consiglio pastorale) per pianificare, portare avanti il processo di consultazione e organizzare gli incontri a livello locale.
- Identificare e raggiungere coloro che non sono stati regolarmente in contatto con la comunità ecclesiale. Ci si dovrebbe adoperare per coinvolgere coloro che sono esclusi o la cui voce spesso non viene presa in considerazione. Ogni gruppo avrà un moderatore (che si occupi di porre le domande, controllare i tempi, favorire il dialogo e la partecipazione di tutti) e un segretario che prenda appunti.
- Lo stile degli incontri sia semplice, familiare, tale da mettere a proprio agio chi è chiamato a raccontare la propria esperienza. Durante l’incontro, la preghiera e la riflessione comunitarie, ove possibile/opportuno, svolgeranno un ruolo fondamentale: l’ascolto reciproco si fonda sulla Parola di Dio e il dono dello Spirito Santo. Ove questo non sia considerato opportuno in riferimento alla tipologia dei destinatari, si faccia all’inizio e al termine dell’incontro un momento di silenzio.
Una volta terminato il dialogo di gruppo, i partecipanti potrebbero riesaminare e condividere la loro esperienza nel loro piccolo gruppo (anche con una seconda e/o terza riunione, se lo si ritiene opportuno e se i partecipanti lo desiderano).
NEL PICCOLO GRUPPO
Nel piccolo gruppo di discernimento comunitario sarà necessario tenere distinti tre livelli:
1. Ciascuno risponde alle domande poste in modo tale che ognuno possa liberamente esprimere quello che realmente ha suscitato quella domanda. La comunicazione deve essere breve, sintetica, fatta con convinzione. Gli altri ascoltano, non commentano, non giudicano quello che l’altro ha detto.
2. Nel secondo giro di interventi ognuno sottolinea quello che gli è piaciuto/lo ha colpito di quello che gli altri hanno detto. Anche in questo caso nessuno commenta, nessuno sottolinea. Ci si ascolta a vicenda.
3. Infine riflettiamo e puntualizziamo: cosa lo Spirito ci sta suggerendo? cosa lo Spirito vuole da noi?
I TEMI E LE DOMANDE
L’interrogativo fondamentale che ci spinge e che guida l’ascolto e il confronto del Popolo di Dio è: come si realizza oggi, a diversi livelli (da quello locale a quello universale) quel “camminare insieme” che permette alla Chiesa di annunciare il Vangelo, conformemente alla missione che le è stata affidata; e quali passi lo Spirito ci invita a compiere per crescere come Chiesa sinodale?
Per aiutare a far emergere le esperienze e contribuire in maniera più ricca alla consultazione abbiamo scelto tre dei dieci nuclei tematici proposti dalla Chiesa. Ovviamente non è necessario esprimersi su tutti.