Lunedì 21 Giugno a Ricorboli ha aperto una piccola mensa per i poveri, con i poveri.
Le Scritture ci ammoniscono:“Non di solo pane vive l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”. Il Vangelo ci narra che:“Lo riconobbero nello spezzare il pane”.
E se la memoria non mi inganna, nel convegno di Palermo della Chiesa italiana nel 1995, al quale partecipai come rappresentante dei religiosi della Diocesi di Firenze, si affermava che nelle parrocchie vicino alle stanze della catechesi doveva esserci la stanza della carità.
“Il Vangelo della carità per una nuova società in Italia”, tema del convegno, sosteneva che il Vangelo della carità ci libera dalla tentazione, così presente nella cultura del nostro tempo, di realizzarci da soli, inseguendo il successo e l’interesse individuale.
“Senza Dio siamo troppo poveri per aiutare i poveri”, sosteneva Madre Teresa.
Mangiare e bere la vita di Cristo non si limita alle celebrazioni liturgiche, ma si dissemina sul grande altare del pianeta, nella “messa sul mondo” (Theilard de Chardin).
“Prendete e mangiate” evangelico è liturgia. Liturgìa dal greco λειτουργíα, der. di λειτουργóς, comp. di λŋιτον «il luogo degli affari pubblici» (der. di λαóς «popolo») e έργον «opera»].
Nell’antica Grecia, servizio di utilità pubblica imposto dallo stato ai cittadini più facoltosi, che dovevano provvedere a finanziare iniziative di carattere vario.
La liturgia di Cristo il servizio di utilità pubblica lo genera per amore.
“Congeda la folla, perché vada nei villaggi e nelle campagne dei dintorni, per alloggiare e trovare cibo”. No, non rimandateli a casa, sembra reagire Gesù: “Voi stessi date loro da mangiare… fateli sedere”. Non solo mangiare, ma altrettanto importante è sostare. Questo è l’esperienza e l’insegnamento che mia madre ha fatto vivere a me e ai miei fratelli da piccoli.
Il pasto è un mezzo che ci permette di entrare in relazione con le persone, creare con loro un legame e capirne i bisogni. Ci permette di sostenerli nel momento di difficoltà che spesso va oltre il bisogno del cibo.
Dietro la richiesta di un pasto, spesso, c’è tutta una serie di difficoltà e di bisogni altri che necessitano di sostegno. Si va dalla necessità di un alloggio dove stare, un lavoro, la mancanza di denaro o semplicemente la richiesta celata di compagnia e di legami umani significativi.
Per questo motivo una mensa può essere uno strumento importante, a volte unico, per entrare in contatto con alcune persone che altrimenti non riusciremmo ad incontrare ed aiutare.
Alla mensa di Ricorboli viene servito gratuitamente agli ospiti un pasto buono in un clima familiare. Il contributo di gruppi di volontari permette di offrire a tutti un’accoglienza calorosa e rispettosa e di far funzionare la mensa al meglio da lunedì al sabato. Il cibo è fornito dalle cucine della Caritas.